La bioedilizia e la bioarchitettura sono discipline progettuali e costruttive che prediligono l’uso di materiali naturali, sostenibili, ecologici, basso emissivi, salubri, eventualmente riciclati e con un ciclo di vita virtuoso, sia nella fase produttiva, sia in quella di smaltimento finale.
La bioedilizia e la bioarchitettura sono settori ampi, al cui interno convivono numerose metodologie e approcci.
Caso per caso vanno studiate le soluzioni tecniche idonee e la loro fattibilità, prediligendo sempre i materiali e le tecniche costruttive storico-artistiche locali.
L’Italia e l’Europa possiedono una grande varietà edile e offrono una ampissima scelta di tipologie costruttive, archetipi e consuetudini.
La scelta di metodi costruttivi sostenibili, combinata all’eco-design, può offrire numerosi vantaggi in ambito ambientale, economico e sociale:
La proposta di materiali naturali in bioedilizia e bioarchitettura è molto ampia e in continua evoluzione, così come le tecniche e le possibilità di utilizzo di ciascun materiale.
Una forte tendenza del mercato edile odierno è quella di presentare prodotti edili convenzionali come "bio", "eco" o "sostenibili".
Queste operazioni di marketing che utilizzano parole e colori vicini al mondo della sostenibilità su schede tecniche e imballaggi può essere ingannevole ed è distante dalla vera bioedilizia.
Sono realmente sostenibili e a risparmio energetico solo quei materiali edili naturali o riciclati che fanno un’analisi dell’energia primaria o energia incorporata, ossia che prendono in considerazione la richiesta energetica necessaria alla loro produzione, al loro trasporto e al loro smaltimento. Solo in questo modo si può conoscere il vero impatto ambientale e la vera richiesta energetica di un materiale.
Alla luce di ciò, tantissimi materiali edili e modalità costruttive possono essere a "bassa bolletta" e a "bassi consumi", pur avendo un enorme impatto ambientale.
Il materiale strutturale, cioè di sostegno, più sostenibile ed ecologico per l’ambiente è il legno e i prodotti da esso ricavati, quali legno lamellare, legno massiccio, travi duo e trio, pannelli a strati con fibre incrociate (tipo BBS o XLAM).
In modo coerente alla filosofia costruttiva, scegliamo il legno proveniente da foreste certificate FSC o PEFC. In questi impianti forestali, infatti, si esegue un disboscamento controllato e una successiva riforestazione, così da avere produzioni di legname sostenibili per le foreste e l'ambiente.
Gli isolanti naturali sono diversi, ognuno con punti di forza e criticità, nonché metodi di posa e costi differenti. I principali sono:
Per quanto riguarda gli intonaci naturali, quelli più diffusi in bioedilizia sono in calce o in argilla, notoriamente tipici della nostra tradizione, sia Romana che Etrusca. Una tecnica di intonaco come quella del coccio-pesto è stata adottata dagli antichi Romani per l'impermeabilizzazione delle cisterne d’acqua, arrivate funzionanti fino ai nostri giorni.
Gli intonaci naturali sono caratterizzati da un buona traspirabilità e lavorano in maniera sinergica con altri materiali naturali, quali il legno e tutti gli isolanti naturali, mantenendoli asciutti e preservandoli dal degrado.
I massetti sono quello strato di solaio che permette la posa e il passaggio degli impianti nei pavimenti. Ci sono diversi tipi di massetti ecologici, come ad esempio:
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Innanzi tutto è necessario chiarire che la bioedilizia è a tutti gli effetti edilizia. Le caratteristiche che la rendono diversa da quella convenzionale è la tensione verso il risparmio energetico in termini di energia inglobata nei materiali utilizzati e la creazione di ambienti salubri e privi di sostanze nocive.
Anche l’edilizia convenzionale è sempre più indirizzata verso il risparmio energetico, ma non considera l’energia inglobata nei materiali che utilizza. Isolanti quali il polistirolo e i suoi derivati sono largamente utilizzati nell’edilizia convenzionale e possono abbattere i consumi di energia di una abitazione ad un basso costo economico, ma non abbattono l’impatto ambientale e la dipendenza da altri sistemi quali la ventilazione meccanica, che non fanno altro che nutrire il sistema di uso, consumo e smaltimento delle risorse.
La progettazione bioedile non rinnega tutte le tecniche e i materiali che sono fondamentali in alcune circostanze, quali il cemento, ma ricerca sempre alternative più sostenibili, ove possibile, e dove ciò non sia possibile, progetta per minimizzarne l’utilizzo.
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In termini di comfort abitativo, l’edilizia convenzionale si concentra sul prevenire l’insorgenza di muffe che, come risaputo, sono nocive alla salute ma, a causa della cattiva (o inesistente) traspirazione dei materiali utilizzati, deve ricorrere a ventilazioni alternative, con conseguente aumento di costi anche da parte del committente.
Non vengono poi prese in considerazione le sostanze nocive, presenti negli intonaci tradizionali, che si disperdono negli ambienti durante gli anni, causando asma e allergie.
La bioedilizia risolve molti problemi alla radice: i materiali, essendo traspiranti, non provocano la produzione di muffe e gli intonaci in argilla e calce non contengono sostanze nocive.
Siamo convinti che la bioedilizia possa essere considerata una evoluzione dell’edilizia convenzionale, a cui quest’ultima può ispirarsi ed eventualmente convertirsi.
La ristrutturazione dell’esistente, oltre ad essere un’opportunità per rendere salubri vecchi ambienti costruiti secondo norme obsolete, è anche una pratica che verrà sempre più incoraggiata da comuni e amministrazioni locali in quanto permette la rivalutazione degli edifici non abitabili e il conseguente risparmio di suolo vergine.
Progettare una ristrutturazione prende in considerazione aspetti legati alla sicurezza strutturale, all’isolamento termico e acustico, al rifacimento di massetti e solai e alla scelta di materiali e tecniche per le finiture.
Anche la singola posa del cappotto termico, rientra nella grande famiglia delle ristrutturazioni e degli interventi che aumentano il valore e l’abitabilità dell’immobile.
Nelle ristrutturazioni è importante, a livello strutturale, l’utilizzo del legno e dei prodotti da esso ricavati. Oltre ad essere ecologico e naturale, la sua leggerezza permette di non appesantire gli edifici già esistenti.
I principali isolanti naturali sono:
Il principale tipo di massetti ecologici a umido è in calce-canapa e similari mentre i massetti ecologici a secco sono:
Gli intonaci naturali maggiormente proposti sono:
Finiture di pregio naturali sono:
Con il Superbonus al 110%, in scadenza a Dicembre 2022, (a patto che a Giugno 2022 si sia giunti al 60% dell’avanzamento lavori) le ristrutturazioni di ogni tipo sono state fortemente incoraggiate e sostenute e permettono un enorme risparmio economico.
L’architettura bioclimatica è quell'arte della progettazione architettonica che parte dalle caratteristiche climatiche e ambientali del sito di edificazione e riesce a sviluppare un progetto coerente, sfruttando al massimo l'energia e le possibilità offerte dal territorio.
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Il Bambù è il materiale perfetto per una società estremamente bisognosa di sostenibilità qual è la nostra.
Un tetto ben fatto è fondamentale per la salute di tutta la casa e, se progettato con cura, ha la capacità di renderla molto confortevole.
Questa villetta con autorimessa gode di uno dei panorami più belli della provincia di Modena. Abbiamo sviluppato questo progetto insieme all'arch. Valeria Bottini
La ristrutturazione di un sottotetto in un edificio storico di Berlino è sempre affascinante.
Posa dell’intonaco in argilla alla casa della paglia e del sorriso!
Gli incentivi messi a disposizione in questi mesi sono di proporzioni mai viste prima; sta a noi sfruttarli con criterio, prolungando il nostro orizzonte fino alle future generazioni.
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Settembre 2015: 193 stati siglano uno dei più importanti accordi mondiali per universalità e urgenza. È l’Agenda ONU 2030, un programma lungo 15 anni, che ha lo scopo di restituire un mondo migliore di come ci è stato affidato.