Riflessioni al tempo del Coronavirus. In momenti come questi, ci viene in mente la dichiarazione di Albert Einstein sulle situazioni di crisi e su come queste possono offrire la possibilità di un riscatto umano e scientifico.
“È nella crisi che nasce l’inventiva, le scoperte e le grandi strategie. Chi supera la crisi, supera sé stesso.”
Quelli che stiamo vivendo sono giorni strani, difficili e a volte contradditori.
La gravità della situazione e la fatica degli operatori sanitari per tamponare il contagio è sotto gli occhi di tutti e il numero dei decessi non è mai solo un numero, sono nomi e cognomi, sono padri, madri e figli.
E le immagini di una Cina interrotta ma libera di respirare, della Pianura Padana mai così limpida e di Venezia dai canali trasparenti, ci mostrano una situazione incongruente.
In tutto questo, le parole di Albert Einstein fanno eco ad una riflessione che nasce spontaneamente perché tutti, in fondo, sentiamo che qualcosa è scattato.
Il meccanismo della crisi ci sta trasmettendo un’immagine molto lucida e oggettiva del costo e delle conseguenze dei nostri modelli economici e sociali, nonché dei nostri stili di vita. Ci stiamo accorgendo dell’urgenza della conversione a forme sostenibili, chiamata che già proveniva dalla terra stessa, ma che ora ci colpisce in modo molto più diretto e personale.
L’Agenzia Europea per l’Ambiente ci ricorda che in Europa l’inquinamento dell’aria è la prima fonte di morti premature, ben 84.000 all’anno e il nostro paese è il primo della lista.
Dobbiamo immaginare e adottare altri stili di vita, lavorando massivamente verso la riduzione delle emissioni, modificando i modelli di mobilità e di strutturazione sociale. È necessario convertirsi a pratiche alimentari e agricole più virtuose e meno impattanti e, in un breve arco di tempo, saremo in grado di sanare ben più dell'aria delle nostre città.
Le riflessioni che nascono dalla nostra formazione di ingegneri e architetti, poi, sono tantissime. Possiamo fare molto per aiutare la specie umana a vivere in sinergia con il “nostro” pianeta, sensibilizzando alla valutazione delle emissioni generate dal consumo energetico degli edifici e progettando sistemi costruttivi rispettosi dell'ambiente e non energivori.
Le parole di Einstein, infine, devono esserci di stimolo per un riscatto umano e scientifico, affinché questa crisi non passi invano, ma sia la madre di una nuova epoca.
Epicentro: qualità dell’aria in Europa:
https://www.epicentro.iss.it/ambiente/air-quality-europe-2019
Rapporto 2019 dell’Agenzia Europea per l’Ambiente sulla qualità dell’aria in Europa
https://www.eea.europa.eu/publications/air-quality-in-europe-2019
Dataroom di Milena Gabanelli, perché l’aria è più pulita ma non è una buona notizia.
https://www.corriere.it/dataroom-milena-gabanelli/coronavirus-ed-emissioni-co2-l-aria-piu-pulita-ma-non-buona-notizia-perche/3f1d4156-62d6-11ea-a693-c7191bf8b498-va.shtml
Possiamo finalmente osservare dal vivo l’impianto di fitodepurazione per cui abbiamo eseguito il progetto preliminare e la direzione lavori.
La consegna di un cantiere è un momento emozionante.
Gli incentivi messi a disposizione in questi mesi sono di proporzioni mai viste prima; sta a noi sfruttarli con criterio, prolungando il nostro orizzonte fino alle future generazioni.
L’architettura bioclimatica è quell'arte della progettazione architettonica che parte dalle caratteristiche climatiche e ambientali del sito di edificazione e riesce a sviluppare un progetto coerente, sfruttando al massimo l'energia e le possibilità offerte dal territorio.
Settembre 2015: 193 stati siglano uno dei più importanti accordi mondiali per universalità e urgenza. È l’Agenda ONU 2030, un programma lungo 15 anni, che ha lo scopo di restituire un mondo migliore di come ci è stato affidato.