Anche il modo di realizzare le fondazioni di una grande struttura può raccontare il cammino verso la sostenibilità ambientale.
Il cemento è un materiale ad altissimo impatto ambientale, ma è indispensabile per la maggior parte delle fondazioni, soprattutto quando devono sostenere strutture di dimensioni importanti come questa nuova stalla nel modenese. A conti ben fatti, non esistono, ad oggi, tecniche costruttive altrettanto prestanti, tecnicamente efficaci e dal minore impatto ecologico, pertanto abbiamo progettato queste fondazioni in modo da concentrare l’utilizzo del cemento solo dove strettamente necessario.
Abbiamo quindi disegnato delle fondazioni dette “a striscia”, collegate da un sistema di micro-cordoli perpendicolari, richiesti dalla normativa antisismica. Questa stalla, infatti, sorge in una zona ad elevato rischio sismico e le fondazioni a striscia sono state la soluzione migliore in termini di sicurezza, adempimento delle normative e sostenibilità ambientale.
Perché il livello del piano di imposta della nuova stalla fosse idoneo, doveva inserirsi coerentemente nel piano di partenza delle strutture pre-esistenti ed essere rialzato rispetto ai terreni circostanti, per evitare allagamenti e ristagni.
Si è deciso, quindi, di preparare il terreno tramite la tecnica della “terra e calce” che ha consentito di risparmiare una grande quantità di cemento.
Il terra e calce, inoltre, è così compatto e resistente che ci ha permesso di efficientare le procedure di esecuzione delle fondazioni, risparmiando tempo, costi e l’importazione di materiale di risulta da altri cantieri.
Questa tecnica di consolidamento del suolo sfrutta la calce e l’argilla, una materia, quest’ultima, largamente disponibile nel nostro territorio. Qui abbiamo potuto utilizzare la terra argillosa presente in loco ma, nei casi in cui ciò non sia possibile, è necessario rifornirsi all’esterno di argilla da miscelare alla calce.
Il procedimento prevede l’eliminazione del primo strato di terra, ricco di materiale organico; sullo strato più profondo è stato steso uno spesso strato di ossido di calce che è stato rimescolato insieme alla terra argillosa, quindi pressato.
Abbiamo così ottenuto un fondo duro e resistente, pronto per accogliere le fondazioni.
Le riflessioni che nascono in cantieri come questi sono diverse: prima di tutto c’è la consapevolezza che ogni attività umana, in misura differente, rigenera e danneggia l’ecosistema e che l’impatto ambientale pari a zero non è reale, soprattutto quando si parla di attività commerciali, agricole o industriali; ciò nonostante, dobbiamo costantemente tendere verso il più basso impatto ambientale possibile.
Da qui nasce l’impegno e il nostro personale sforzo per cercare sempre la soluzione migliore per il nostro pianeta e per le future generazioni, rispettando anche le esigenze della committenza e il budget, proprio come abbiamo fatto in questo progetto.
Questa azienda agricola ha la necessità, nel 2018, di ampliare le sue strutture aziendali. Nata nel 1978, l’azienda certificata NO OGM produce latte destinato al Parmigiano Reggiano ed è negli ultimi anni in crescita costante.
Possiamo finalmente osservare dal vivo l’impianto di fitodepurazione per cui abbiamo eseguito il progetto preliminare e la direzione lavori.
La consegna di un cantiere è un momento emozionante.
Stanno procedendo a pieno ritmo i lavori in questo cantiere: le vasche sono quasi pronte, così come il generatore e la sala pompe.
È stato completato il tetto di questa nuova stalla nel modenese, realizzato con una struttura in legno lamellare certificato PEFC.
Non chiamatela semplicemente siepe! Questo progetto del verde è organo vivente, un’arteria lunga 500 metri che porterà biodiversità all’azienda e arricchirà tutto il territorio circostante.
Si apre un nuovo cantiere e inizia un’altra storia: un cammino ricco di tradizioni e innovazione.
Corre lungo tutto il perimetro della fattoria, su di una collina artificiale, per creare un piccolo ecosistema che nutre e offre riparo a diverse specie di uccelli e insetti.